A cura dell’Acri e della Consulta Regionale delle Fondazioni di Origine Bancaria della Toscana
Dati forniti dall’Osservatorio povertà educativa #Conibambini
Presentato oggi il report sulla povertà educativa in Toscana, nel corso dell’evento on line Le mappe della povertà educativa in Toscana – progetti, esperienze, risorse, organizzato da Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio SpA e Consulta Regionale delle Fondazioni di Origine Bancaria della Toscana.
Con l’obiettivo di valorizzare l’attività del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, l’impatto che sta producendo sui territori e il ruolo svolto dalle Fondazioni di origine bancaria nell’intera operazione, l’Osservatorio sulla povertà educativa, nato dalla collaborazione tra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis, ha fornito i dati più rilevanti sul tema a livello locale -in questo caso della Toscana- messi a confronto con la situazione nazionale. Sono stati approfondi gli argomenti riguardanti l’offerta di asili nido, la diffusione della rete internet ultraveloce, la condizione dell’edilizia scolastica e la raggiungibilità delle strutture scolastiche.
È stato evidenziato il ruolo fondamentale che scuole e servizi educativi ricoprono per la tutela e lo sviluppo dei giovani, in quanto punto di riferimento per acquisire competenze e occasione di socialità e inclusione. Per gli studenti che non hanno ancora raggiunto la maggiore età, questo passaggio fondamentale attualmente viene affrontato in un contesto di emergenza generato dall’attuale pandemia; non disponendo ancora di una valutazione delle conseguenze della crisi sanitaria sulle opportunità educative, i dati rappresentati oggi risalgono a valutazioni raccolte prima della pandemia. A grandi linee, i dati più significativi riguardano i minori residenti in Toscana, 547.732 nel 2020; per quanto riguarda l’offerta degli asili nido, 42,3% è la percentuale dei posti ogni 100 bambini, da 0 a 2 anni, nella provincia di Prato, dato che supera le medie nazionali, regionali e la soglia europea del 33%. Sulle connessioni di rete fissa, il dato della Toscana è sostanzialmente in linea con la media italiana (8 su 20 è la posizione della Toscana rispetto alle altre regioni); nello specifico, il 77% delle famiglie residenti nel comune di Firenze sono raggiunte da una rete fissa con velocità di download pari a oltre i 100 Mbps nel 2019. Il 5,8% degli edifici scolastici statali della Toscana vengono classificati come vetusti, mentre è del 94,1% la percentuale degli edifici scolastici raggiungibili con mezzi pubblici in Toscana nel 2018.
L’evento, moderato dalla giornalista Paola Scarsi, ha visto la partecipazione di Carlo Rossi Coordinatore Consulta Fondazioni di Origine Bancaria della Toscana e Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena; Giorgio Righetti Direttore Generale Acri; Marco Rossi-Doria Presidente Con I Bambini – Impresa Sociale; Cinzia De Felice Responsabile progetto “Sogni e Bisogni” Associazione Carte Blanche; Paola Bellandi, Consigliera di Amministrazione Fondazione Caript; Rossano Ciottoli, responsabile progetto “H.E.R.O.”, cooperativa sociale Gemma; Luca Dal Poggetto, analista Openpolis e dell’Assessore alle Politiche sociali, edilizia residenziale e cooperazione internazionale della Regione Toscana, Serena Spinelli.
“L’incontro di oggi – esordisce Carlo Rossi, Coordinatore Consulta Fondazioni di Origine Bancaria della Toscana e Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena – è occasione di condivisione e di approfondimento su un tema su cui alcune tra le fondazioni facenti parte la Consulta sono attive già da tempo, come testimoniano le esperienze di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra. Per quanto riguarda la Fondazione Mps, che rappresento, nel corso degli anni il nostro ente ha sperimentato un modello di intervento con alcune iniziative in cofinanziamento, le quali hanno consentito di sviluppare e consolidare relazioni e vere e proprie alleanze filantropiche, in grado di mettere a sistema il capitale sociale e relazionale di Con i bambini, delle fondazioni stesse, e di altri enti di erogazione, a vantaggio dei territori. Ci siamo concentrati su due progettualità in particolare, orientate a interventi di carattere laboratoriale, informativo e formativo, rivolto ad alunni, genitori ed insegnanti delle primarie e secondarie di primo grado, e agli adolescenti, con progettazione legata al protagonismo giovanile; oltre al sostegno alla comunità educante per il ripristino della continuità educativa nel periodo post-pandemico.”
“La povertà educativa minorile – spiega Giorgio Righetti, Direttore Generale dell’Acri – è un fenomeno sociale complesso e articolato, del quale non può farsi carico solo il mondo della scuola, ma è necessario coinvolgere l’intera “comunità educante”: istituti scolastici, Enti locali, organizzazioni del Terzo settore, famiglie e studenti. Per far questo, nel 2016, le Fondazioni di origine bancaria hanno dato vita al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, promuovendo un innovativo partenariato pubblico-privato, insieme al Governo e al Forum Nazionale del Terzo settore. In 6 anni, le Fondazioni hanno versato al fondo complessivamente oltre 600 milioni di euro, di cui circa la metà già assegnati per il sostegno di oltre 418 progetti in tutta Italia, raggiungendo più di 500mila ragazzi. Il Fondo sta rimettendo al centro dell’attenzione questo fenomeno, che è cruciale per lo sviluppo del Paese. Quello implementato dal Fondo è pertanto un modello altamente innovativo, di cui non risultano precedenti e che le Fondazioni hanno pensato e attuato, dimostrando, ancora una volta, la loro straordinaria capacità d’innovazione, la loro cifra pioneristica.”
“La povertà educativa minorile è un fenomeno multidimensionale, maggiormente presente al Sud, nelle grandi periferie urbane e nelle aree interne, ma che interessa tutto il territorio nazionale, compresa la Toscana nonostante la sua buona copertura di servizi per l’infanzia – sottolinea Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini. Abbiamo avviato oltre 400 cantieri educativi in tutta Italia, sperimentando, mettendo insieme più di 7.100 organizzazioni, creando alleanze educative tra pubblico e privato sociale, terzo settore e mondo della scuola, enti locali e imprese, famiglie e gli stessi ragazzi, per offrire opportunità concrete a bambini e giovani e dare un futuro al Paese. In Toscana grazie al Fondo sono stati avviati 44 progetti, tra regionali e multiregionali, che svolgono attività sul territorio coinvolgendo circa 400 organizzazioni toscane sostenute con oltre 20 milioni di euro. Attraverso l’Osservatorio, inoltre, mettiamo a disposizione di decisori, operatori e giornalisti i dati sulla povertà educativa a livello territoriale e comunale, condividendo così non solo modelli di intervento ma anche la conoscenza approfondita del fenomeno”.
“Ringrazio l’Acri e la Consulta regionale delle Fondazioni Bancarie per l’iniziativa di oggi e per l’impegno a sostegno di progetti di contrasto alla povertà educativa nella nostra regione – dichiara l’Assessore regionale Serena Spinelli – un fronte su cui la Toscana è da molto tempo impegnata, grazie anche alla stretta collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, con posizioni avanzate a livello nazionale e non solo. Ma al tempo stesso un fenomeno su cui occorre una rinnovata attenzione e capacità di intervento, anche a fronte delle pesanti conseguenze economiche e sociali della pandemia, in particolare nei confronti di quelle situazioni familiari già fragili e a rischio di marginalità. La povertà economica e la povertà educativa sono fattori interconnessi e oggi un numero maggiore di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, rischiano di essere privati della possibilità di accedere ai libri, di partecipare a attività educative e culturali, di opportunità di conoscenza e di crescita. Sono elementi che concorrono a garantire pari opportunità nella costruzione del loro futuro e che a tutti i livelli, ciascuno per quanto di propria competenza, dobbiamo garantire a tutte e tutti. Dobbiamo puntare sul sistema educativo, per contrastare la povertà educativa e per favorire l’inclusione.”