In merito a quanto dichiarato questa mattina dal Sindaco di Siena, Luigi De Mossi, la Fondazione Mps precisa che nel quadro dei vincoli normativi e statutari, rivolti prioritariamente alla conservazione del patrimonio, sia le precedenti due Deputazioni Amministratrici che l’attuale, in totale autonomia, hanno già intrapreso e stanno portando avanti diverse azioni risarcitorie nei confronti sia degli ex-amministratori della Fondazione che dei vertici di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e delle altre istituzioni finanziarie coinvolte nelle note vicende verificatisi a partire dal 2008, ponendo una particolare attenzione a che nessun diritto invocabile nei confronti della Conferitaria, risultasse in alcun modo sacrificato.
Ulteriori e nuove azioni potranno essere intraprese – d’intesa e con il supporto dei legali – a seguito della pubblicazione delle motivazioni della sentenza penale del processo di Milano sulle questioni inerenti Banca Mps. Resta inteso che nessuna prescrizione è nel frattempo intercorsa.
Ad oggi, individuare specifiche cause di responsabilità o, ancora di più, l’ammontare esatto delle pretese, appare quantomeno prematuro se non addirittura rischioso per lo stesso Ente.
Infine, si rileva come, da un punto di vista giuridico, non sussista alcuna legittimazione del Comune di Siena a procedere ad un’azione risarcitoria nei confronti della Fondazione in tale ambito e, pertanto qualsivoglia “messa in mora” è da considerarsi priva di fondamento.