La Fondazione Monte dei Paschi, nonostante le difficoltà economiche, e tenendo conto della priorità della salvaguardia del suo patrimonio, continuerà nell’impegno per sostenere il territorio e la comunità senese, con una mission rinnovata che vedrà l’ente non solo come erogatore di contributi, ma anche fornitore di servizi agli stakeholder, coordinatore di progetti e catalizzatore di risorse e investimenti.
E’ quanto emerge dal Documento Programmatico Previsionale 2013 approvato dalla Deputazione Generale su proposta della Deputazione Amministratrice. Il documento delinea le strategie per i prossimi dodici mesi, e non può naturalmente prescindere dallo scenario che la Fondazione Mps ha di fronte, del tutto diverso rispetto al passato, caratterizzato da una gravissima crisi economica che sta diventando sempre più strutturale, e per certi versi epocale, rendendo ancora più complicata la già difficile situazione della Banca Mps e di conseguenza della Fondazione. All’interno di un quadro prospettico estremamente delicato e complesso, il Documento Programmatico evidenzia un forte cambiamento rispetto al passato, tenendo inevitabilmente conto sia delle mutate condizioni della Fondazione e del suo fragile equilibrio economico-finanziario, sia dell’attuale, drammatica e prolungata crisi dei mercati internazionali.
La Fondazione e il suo contributo per il territorio
Nel documento viene indicata l’opportunità di apportare alcune modifiche al modo di operare della Fondazione, al fine di perseguire la propria mission con modalità differenti dal passato. In particolare sarà rafforzato il presidio sulla pianificazione e il controllo di gestione arrivando a un’unica “cabina di regia” da parte della Fondazione su tutte le società strumentali e/o le società partecipate (escludendo ovviamente da tale perimetro la Banca Conferitaria), nonché sui progetti propri, con l’obiettivo di procedere in un percorso che li porti al tempestivo raggiungimento del punto di pareggio.
Per continuare a favorire la crescita del territorio e poter sopperire alle minori risorse economiche disponibili, verranno implementate nuove attività complementari con quelle tradizionalmente svolte, quali:
a) La funzione di reperimento delle risorse (fund raising) trovando finanziamenti per i progetti d’interesse e sviluppando un supporto a favore degli stakeholder per la partecipazione a bandi di finanziamento nazionali ed internazionali. Strettamente connessa e necessaria al fund raising è l’attività di promozione e marketing territoriale finalizzata a valorizzare e qualificare a livello internazionale il “marchio” della Fondazione e del territorio incrementandone la capacità di attrarre risorse.
b) Lo sviluppo di un approccio orientato al sostegno della crescita del territorio attraverso l’erogazione anche di servizi, agli stakeholder, alle strumentali e partecipate.
La Fondazione proseguirà inoltre nel percorso virtuoso della diminuzione dei costi, già intrapreso internamente negli ultimi anni attraverso la riduzione dei costi della struttura nonché dei compensi degli Organi.
La tutela del patrimonio
L’obiettivo prioritario è la riduzione (fino all’azzeramento) dell’indebitamento al fine di mettere in sicurezza la Fondazione e di tutelarne il patrimonio.
E’ stato inoltre individuato come elemento chiave in grado di assicurare la sostenibilità e la stabilità dell’attività della Fondazione stessa, l’attivazione, nel medio-lungo periodo, di un percorso graduale di diversificazione del proprio portafoglio che dovrà inevitabilmente essere sviluppato sia per diluire i rischi in più settori, che per reperire altre fonti di redditività. Un percorso molto complesso e dilazionato nel tempo, dovendo la Fondazione prioritariamente sviluppare e consolidare un processo virtuoso teso alla rapida riduzione/estinzione dell’indebitamento attualmente attestato a 350 milioni di euro e alla ricostituzione di un congruo livello di disponibilità liquide o prontamente liquidabili.
Nell’ipotesi di un contesto macroeconomico non profondamente diverso dall’attuale, la Fondazione potrà valutare processi di diversificazione basati su possibili operazioni straordinarie, tesi al mantenimento dei propri investimenti, con l’obiettivo di diversificarli geograficamente e settorialmente e orientarli possibilmente verso settori ritenuti dal mercato più “attrattivi” in termini di rischio-rendimento.
Il rapporto con Banca Monte dei Paschi
L’attuale elevato livello di concentrazione del patrimonio della Fondazione aumenta la stretta correlazione con i risultati della Banca Mps. Le prospettive reddituali future si legano al nuovo Piano Industriale 2012-2015 della Banca che ha introdotto significativi elementi più volte auspicati dalla Fondazione, piano che si presenta oggi come una strada obbligata per uscire dalla crisi, per il rilancio del Gruppo e per la difesa della sua autonomia.
In tale contesto la Fondazione continuerà quindi a svolgere il proprio ruolo di azionista istituzionale di riferimento in modo discreto, ma fermo, affinché tutti gli obiettivi indicati nel Piano Industriale siano puntualmente raggiunti.
Gli obiettivi prioritari di riduzione (fino all’azzeramento) dell’indebitamento nonché di garantire la sopravvivenza della Fondazione e il suo equilibrio economico e finanziario, danno facoltà alla Deputazione Amministratrice di decidere, in presenza di situazioni di mercato favorevoli ovvero di tensioni di liquidità future, cessioni di ulteriori pacchetti della partecipazione in BMps, con relativa discesa della quota al di sotto della soglia del 33,5% del capitale sociale della Conferitaria. Tutto ciò implica che, come previsto nei documenti d’indirizzo dei principali enti nominanti, il concetto d’indipendenza strategica della Banca Mps sarà sviluppato e interpretato in maniera dinamica per consentire alla Fondazione di mantenere, anche di fronte ad una diluizione importante della propria quota partecipativa, il legame tra la Conferitaria e il territorio senese e toscano, valutando anche, ove possibile, eventuali modifiche statutarie della Conferitaria.
Altre partecipazioni
Per la partecipazione nella Finanziaria Senese di Sviluppo (Fi.Se.S.) la Fondazione continuerà a monitorare l’operatività e gli obiettivi di redditività della società verificando l’opportunità che le eventuali eccedenze strutturali di liquidità della società finanziaria possano essere rimesse a disposizione dei soci e/o sottoscrittori di titoli obbligazionari emessi.
Le partecipazioni in Sansedoni Siena SpA e Casalboccone Roma SpA. dovranno essere oggetto di un attento monitoraggio per valutare l’opportunità di una loro diversa valorizzazione al servizio delle esigenze della Fondazione, anche al fine della riduzione del debito già definito come obiettivo prioritario. Nonostante l’attuale difficoltà dello scenario del mercato immobiliare la Fondazione conferma l’intenzione di ripristinare più ordinari rapporti rispetto alla propria partecipata Sansedoni riducendo quanto prima il peso del proprio investimento.
L’attività istituzionale
In virtù del contesto economico e dello scenario patrimoniale, è necessario che lo stato di eccezionalità – proclamato per il 2011 dalla Deputazione Generale nell’adunanza del 23 maggio 2011 e successivamente prorogato anche per il 2012 – venga esteso anche all’esercizio 2013 con un ulteriore forte contenimento dell’attività erogativa.
Alla luce dei vincoli contrattuali esistenti (derivanti dagli accordi contrattuali con i creditori finanziari e dagli impegni già assunti con i beneficiari) e delle analisi di liquidità prospettiche, emerge che l’importo massimo disponibile nel 2013 per nuove assegnazioni per l’attività istituzionale non potrà superare i 5 milioni di euro. Tale ammontare rappresenta un limite massimo indicativo che sarà rivisto e modificato qualora il contesto di riferimento e le attuali condizioni dell’Ente dovessero mutare, e qualora l’equilibrio di tesoreria lo consentirà. Per quanto detto in precedenza, non si esclude comunque la possibilità di azzerare completamente le nuove assegnazioni per l’esercizio 2013.
Viene confermata la pari dignità dei progetti propri e dei progetti di terzi. Tuttavia la necessità di assicurare la “continuità aziendale” ad alcune società/enti strumentali/finanziati dalla Fondazione fino all’auspicato raggiungimento del loro equilibrio finanziario, ovvero un’eventuale “liquidazione controllata”, impone, per l’anno 2013, di iniziare dal finanziamento dei progetti propri, senza per questo tralasciare i progetti di terzi. In tal senso saranno privilegiati quei progetti ritenuti strategici che non risultano in grado, nel breve termine, di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario accedendo a fonti di sostentamento alternative rispetto alle risorse dell’Ente. Progetti la cui interruzione o cessazione costituirebbe una perdita di valore notevole sia per il nostro Ente che per l’intero territorio storico di riferimento.
I progetti propri
Nel settore della Ricerca Scientifica per consolidare i risultati finora conseguiti dal “Distretto Tecnologico delle Scienze della Vita” si procederà a rivisitare l’attività delle società che operano in questo campo, riorganizzandole in modo organico per raggiungere, in un ragionevole lasso di tempo, un equilibrio economico finanziario complessivo.
La società strumentale Biofund SpA dispone di tutte le risorse finanziarie necessarie per far fronte agli impegni contrattuali presi. In tal senso si valuteranno tutte le alternative praticabili sulla società in ottica di ottimizzazione sinergica con tutte le altre partecipate dalla Fondazione.
Il mutato contesto ha comportato anche per Siena Biotech un allungamento dei tempi necessari per il raggiungimento dell’autonomia finanziaria. Questo ha reso necessario lo sviluppo di un nuovo modello di business che prevede, sia la continuazione delle attività di ricerca scientifica, sia l’avvio delle attività di ricerca scientifica conto terzi. In particolare, da un lato la società dovrà continuare per il 2013 nel deciso contenimento dei costi, dall’altro dovrà rivolgere il massimo sforzo per diversificare le fonti di finanziamento, facendo leva sulle caratteristiche distintive (infrastruttura e team di ricercatori) di cui è dotata per attivare nuove collaborazioni.
Anche la Fondazione Toscana Life Sciences (FTLS) si è attivata per ridurre i costi e cercare di coprire il fabbisogno annuo con finanziamenti alternativi a quelli dei soci. Oltre ai ricavi da incubazione e da finanziamenti comunitari e regionali, la FTLS dovrà aumentare le proprie entrate grazie al ruolo fondamentale che andrà a svolgere come coordinatrice del Distretto.
Per quanto riguarda il settore della Cultura è indispensabile agire modificando la mission e l’operatività dei soggetti interessati sviluppando sinergie e processi cooperativi, anche attraverso collaborazioni con altre realtà culturali senesi.
La società strumentale Vernice Progetti Culturali Srlu dovrà reimpostare il proprio modello di business offrendo servizi in ambito culturale a soggetti terzi, predisponendo un nuovo Piano Industriale con un’eventuale modifica e integrazione dell’attuale missione e delle relative funzioni/attività, al fine di rendere la società nel più breve tempo possibile indipendente dai contributi della Fondazione Mps, nonché sempre più inserita all’interno dei processi culturali locali, a supporto degli enti del territorio (partendo dalla Fondazione stessa e dai suoi enti “partecipati”), nazionali e internazionali.
L’Accademia Musicale Chigiana, una vera eccellenza di Siena, pur mantenendo invariato l’elevato livello della propria attività, dovrà fruttuosamente modificare la propria operatività per diversificare le fonti di finanziamento e rappresentare sempre più un’accademia unica a livello internazionale. Per il 2013, dovrà inoltre essere valutata la possibilità di effettuare un’ulteriore riduzione dei costi – in particolare in relazione alle spese generali e di funzionamento – al fine di diminuire ancora il fabbisogno complessivo e quindi il relativo contributo della Fondazione. A tal riguardo saranno valutate le modalità più idonee per sviluppare tra l’altro – come per tutte le società strumentali e progetti propri della Fondazione – anche attività di fund raising e ricerca sponsor, al fine di diversificare le fonti di ricavo dell’Ente e ridurre sensibilmente la dipendenza dai contributi dell’Ente.
I progetti di terzi
Qualora nel corso del 2013 – in virtù del verificarsi di decisi e favorevoli cambiamenti di scenario economico finanziario fosse possibile incrementare le risorse eventualmente disponibili per nuove assegnazioni, queste saranno destinate anche ai progetti di terzi, fornendo prioritariamente supporto ai progetti di natura pluriennale già avviati e agli interventi in grado di rispondere alle emergenze sociali del territorio storico di riferimento, dando precedenza comunque agli enti nominanti e agli enti territoriali locali, tenendo altresì conto del mondo del volontariato in base agli accordi stipulati dall’ACRI.
La priorità assoluta da salvaguardare – viene comunque ribadito nel Documento – resta, in ogni caso e in qualsiasi situazione, la messa in sicurezza della Fondazione e la tutela del suo patrimonio.
Lo statuto
Nel Documento Programmatico si prende atto della volontà di valutare l’opportunità di apportare modifiche allo statuto della Fondazione.
In primo luogo viene tenuto conto che l’ACRI ha approvato la Carta delle Fondazioni, un codice di riferimento definito dall’Associazione di Categoria “volontario, ma vincolante”, di cui le fondazioni di origine bancaria hanno deciso di dotarsi per disporre di un documento guida che consenta loro di adottare, nel rispetto della piena autonomia di ciascuna, scelte coerenti a valori condivisi.
Contestualmente è stato ritenuto necessario ipotizzare anche modifiche statutarie in relazione sia al nuovo ruolo della Fondazione, che al mutato contesto di riferimento. Si rileva anche l’opportunità di provvedere a una rilettura del Regolamento dell’Attività Istituzionale, nonché di verificare l’esigenza di redigere uno specifico Regolamento per la Gestione del Patrimonio, al fine di tenere conto delle nuove operatività della Fondazione.