Prima tranche di interventi a favore del Terzo Settore, Microcredito, Caritas e istituti di detenzione per 800 mila euro
L’espansione e il protrarsi dell’emergenza coronavirus hanno prodotto in poco tempo effetti che travalicano l’emergenza sanitaria e impattano in vario modo sulla società, sulle relazioni fra le persone e possono aggravare situazioni già delicate. Per tali motivi la Fondazione Mps sta mettendo in atto azioni su più fronti per contrastare un’ulteriore crisi sociale.
In una prima tranche di interventi, sono state quindi mobilitate e ridestinate risorse per complessivi 800 mila euro.
In particolare, un plafond per complessivi 150 mila euro è stato destinato alle necessità del Microcredito di Solidarietà, della Caritas Diocesana Senese e degli Istituti di detenzione dell’area vasta sud-est della Toscana.
Il Microcredito di solidarietà, realtà nata nel 2006 per venire incontro alle richieste di supporto finanziario provenienti da alcune fasce di soggetti “deboli” con difficoltà ad accedere ai canali ordinari del credito bancario, ha ricevuto un sostegno per aumentare i fondi di garanzia e incrementare così il plafond di crediti erogati. Il contributo alla Caritas Senese è indirizzato alle realtà diocesane che operano direttamente a favore della popolazione indigente, con attenzione particolare al potenziamento del dormitorio trasformato in struttura di accoglienza h24; al sostegno per le occorrenze emergenti della mensa dei poveri; il supporto per l’acquisto dei beni alimentari di prima necessità.
Saranno, invece, acquistati dispositivi di protezione individuali per gli Istituti di detenzione dell’area vasta sud-est Toscana ad uso del personale e dei detenuti.
Fondamentale è poi l’azione di sostegno che sarà svolta a favore dei soggetti del Terzo Settore, aprendo una fase di ascolto e ricognizione dei bisogni specifici legati all’attuale fase emergenziale. L’obiettivo è quello di individuare insieme strumenti flessibili di gestione dei contributi già assegnati alle organizzazioni no-profit, prevedendo cambi di finalità in casi di comprovata necessità, anticipazioni dei contributi non ancora rendicontati, dilazione delle tempistiche erogative in più tranche, etc. Questa operazione potrebbe portare a reindirizzare fino a 650 mila euro verso misure emergenziali concordate con gli stessi beneficiari.