Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione, Signor Amministratore Delegato, Signori Consiglieri, Signor Presidente del Collegio Sindacale e Signori Sindaci, Signori Azionisti, gentili ospiti.
Come noto, la Fondazione Mps ha stretto, nella primavera dell’anno scorso, un patto di sindacato con Fintech Advisory e BTG Pactual. In questo contesto è stata presentata una lista per il Consiglio di Amministrazione e una per il Collegio dei Sindaci della Banca; nello spirito di un sentire comune fra gli aderenti al Patto mi accingo a formulare proposte di voto su alcuni punti all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria e, prima di farlo, vorrei anzitutto condividere con voi alcune riflessioni comuni ai pattisti.
Ancora una volta siamo oggi chiamati a prendere decisioni che avranno un impatto rilevante sul futuro del “Monte”. Siamo consci della complessità delle sfide che attendono la Banca, ma al contempo guardiamo con fiducia al cammino ancora da percorrere. Due le ragioni in particolare.
Da un canto il quadro economico-finanziario che lascia finalmente intravedere la fine della crisi che dal 2007 ha colpito con violenza a tutti i livelli: dal globale al locale. Il Quantitative Easing lanciato dalla Banca Centrale Europea, il calo delle quotazioni del petrolio, i mercati finanziari positivi, la spinta riformistica delle istituzioni sono gli elementi che – auspicabilmente – daranno una spinta all’economia del nostro paese. Lo stato di salute di una banca e le sue prospettive di sviluppo sono inevitabilmente anche il riflesso dell’economia del contesto in cui opera.
D’altro canto il lavoro già svolto e che la banca ha dimostrato di essere in grado di svolgere per lasciare alle spalle gli eventi degli ultimi anni e superarne le conseguenze. Il nostro apprezzamento va ai vertici della Banca, ai quali i Pattisti hanno chiesto di accompagnare quest’ultima nei prossimi passaggi importanti. In questa che è la fase più delicata della sua storia, stanno traghettando, con grande professionalità e senso di responsabilità, il Monte dei Paschi verso il futuro. Oggi, con il nostro voto, confermiamo loro la nostra fiducia, nella convinzione che riusciranno a completare con successo il lavoro avviato sfruttando al meglio le aperture e opportunità offerte dal mercato. Ma il nostro apprezzamento va anche alla struttura della banca, ai tanti che hanno profuso impegno, dedizione e professionalità in situazioni di grande difficoltà.
Permettetemi ora di svolgere alcune considerazioni in qualità di Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Desidero sottolineare che le difficoltà della Banca si sono riflesse, con severità, sulla Fondazione. Il patrimonio netto dell’Ente pari a circa 5400 milioni nel 2010 è sceso a 723 milioni (bilancio 2013) e scende ulteriormente a 532 milioni nella proposta di bilancio 2014 che sarà sottoposta alla Deputazione Generale a fine mese. Dopo la fase di “messa in sicurezza”, la Fondazione sta gestendo quella della revisione della propria missione e della ristrutturazione, disegnate nei documenti programmatici, seppur con risorse finanziarie limitate.
A più di cinque secoli dalla sua nascita, la Banca continua a svolgere nel territorio un ruolo importante: secondo alcune stime la Banca contribuisce fino al 10% del valore aggiunto della provincia e dunque dà a Siena occupazione, giro di affari, prestigio, indotto. La Fondazione ha avuto e continua ad avere a cuore il destino della Banca, il suo risanamento e il suo futuro.
La partecipazione della Fondazione nella Banca è pari al 2,5% del capitale sociale; l’incidenza percentuale sull’attivo dell’Ente è pari al 13% delle attività totali della Fondazione Monte dei Paschi di Siena (dati di bilancio 2014). Lo Statuto della Fondazione prevede che la Fondazione garantisca il proprio impegno perché siano mantenuti i legami della Banca con il territorio quanto in particolare al mantenimento della Direzione Generale e alla composizione del Consiglio di Amministrazione. Ai sensi di legge “Le Fondazioni, nell’amministrare il patrimonio, osservano criteri prudenziali di rischio, in modo da conservarne il valore ed ottenerne una redditività adeguata (D.Lgs. 153/99, art 5, c.1.)”.
Saranno questi i parametri che guideranno le determinazioni della Fondazione Monte dei Paschi di Siena nel prossimo futuro.