- Il 2015 è stato un anno di profondi processi di ristrutturazione interna che hanno riguardato principalmente l’evoluzione del modello organizzativo con particolare riferimento all’attività istituzionale, alla comunicazione e trasparenza nei confronti della comunità di riferimento.
- Dopo cinque anni di blocco, ripresa graduale delle erogazioni attraverso l’emanazione di bandi innovativi sul territorio.
- Ulteriori rettifiche di valore di alcune poste dell’attivo ed in particolare della partecipazione in Banca Mps.
- Risultato economico condizionato dalla forte volatilità dei mercati con un attivo che presenta comunque un notevole grado di liquidità.
- Importante trend di riduzione dei costi operativi.
La nuova mission dell’Ente e l’attività istituzionale
A seguito della conclusione del processo di ristrutturazione, si è venuta a delineare una nuova fase dell’attività istituzionale in cui l’Ente assume un ruolo sempre più attivo di proposizione e aggregazione nella progettualità del territorio, grazie alla capacità di mettere al servizio delle istituzioni, degli enti e delle imprese, risorse, conoscenze, capacità, esperienze professionali e reti relazionali, in una condivisa visione strategica.
Con una significativa evoluzione rispetto al passato, la Fondazione si pone quindi come una sorta di “incubatore di progettualità innovativa” a servizio della comunità, su interventi che possano auspicabilmente innescare un moltiplicatore di valore, anche ricoprendo un ruolo più rilevante nella co-gestione dei progetti finanziati che sappia capitalizzare al massimo gli investimenti materiali e immateriali realizzati nel corso degli anni.
In tal senso, nel corso del 2015 si è concluso un articolato processo di riorganizzazione aziendale, funzionale ad adeguare la struttura interna alla rinnovata missione istituzionale che prevede l’impiego determinante di risorse professionali, tecnologiche e relazionali.
E’ stato inoltre istituzionalizzato un sistema di dialogo e ascolto del territorio quale elemento fondante del processo di programmazione dell’Ente, al fine di determinare le scelte strategiche in totale sintonia con le istituzioni del territorio di riferimento.
La risposta concreta alle istanze della comunità si è poi manifestata con lo sviluppo di un ampio spettro di progetti e, in particolare dopo cinque anni di blocco, attraverso l’emissione di alcuni bandi tematici (“Call for proposals”) nei settori principali di intervento: arte e cultura, economia e crescita del territorio, istituzioni e nuovo welfare.
In termini di risorse finanziarie erogate sul territorio si rilevano flussi per €mln. 17,3, di cui €mln. 13,4 imputabili ai contributi pregressi inerenti i progetti di terzi e €mln. 1,2 i fondi per il volontariato.
In relazione alle nuove assegnazioni di contributi, la Fondazione ha concentrato nel 2015 i propri sforzi finanziari principalmente sui Progetti Propri. Si rilevano, in particolare, i contributi all’Accademia Musicale Chigiana e alla Fondazione Toscana Life Sciences, ma anche una serie di altre iniziative quali la nuova sede (sezione civile) del Tribunale di Siena, il sostegno straordinario alla Fondazione Musei Senesi e lo studio di fattibilità tecnico-economica del progetto di sviluppo e gestione del Santa Maria della Scala.
Da segnalare ancora le importanti collaborazioni sviluppate con l’Università di Siena inerenti il progetto SantaChiaraLab, per la valorizzazione in termini imprenditoriali del patrimonio culturale e produttivo del territorio, e l’iniziativa internazionale UN SDSN (United Nation Sustainable Development Solutions Network) che mira a costituire una rete mondiale di università, centri di ricerca, organizzazioni di cittadini e imprese per l’individuazione di soluzioni per uno sviluppo sostenibile su scala locale e globale. Il percorso intrapreso e l’approccio partecipativo improntati alla massima trasparenza trovano conferma anche nella nuova veste grafica del sito istituzionale che, con la sezione “Fondazione trasparente”, si pone come benchmark per le fondazioni di origine bancaria – riconosciuto anche dall’Acri – per la completezza dei contenuti e dei dati presenti.
La Situazione Patrimoniale
Dopo aver completato nel 2014 il percorso di risanamento finanziario, nel corso del 2015, è stata definita un’asset allocation delle risorse finanziarie disponibili, implementata attraverso strumenti finanziari liquidi, appostati contabilmente nell’Attivo circolante.
A tal proposito si rileva che l’Attivo della Fondazione (€mln. 561) si caratterizza per un elevato grado di liquidità, in quanto composto per solo il 32% da Immobilizzazioni.
Per quanto attiene la partecipazione in Banca Mps (di cui si detiene l’1,49%), a seguito di una relazione prodotta da un perito indipendente incaricato, il valore è stato rettificato di €mln. 57,3 con un nuovo controvalore di bilancio di €mln. 42,3 (con un valore unitario di carico pari a € 0,97) che implica un peso sull’Attivo contabile di circa il 7,5%; considerando i criteri previsti nel Protocollo Mef-Acri del 22 Aprile 2015, l’esposizione complessiva nei confronti della Conferitaria, includendo anche i depositi bancari, è pari al 13,5%.
L’impatto negativo complessivo derivante dalla partecipazione, considerando anche le minusvalenze derivanti dalla vendita effettuata nel maggio 2015, prima dell’ultimo aumento di capitale (circa €mln. 8,2), si attesta quindi a €mln. 65,5 ed è stato rilevato a diretta decurtazione del Patrimonio Netto senza incidere sul Conto Economico.
Per quanto attiene la partecipazione in Sansedoni, si evidenzia il raggiungimento dell’accordo con i creditori della società relativo al piano industriale quinquennale 2015-2019. In ragione di tale evento, che determina una situazione di continuità operativa della società su un orizzonte pluriennale, ma che pone allo stesso tempo, il suo patrimonio a servizio del debito finanziario in essere, è stata effettuata una rettifica di valore della partecipazione pari all’intero controvalore di bilancio del 2014 (circa €mln. 1,3). A seguito dell’inizio del processo di valorizzazione della società, la partecipazione è stata inoltre trasferita nell’Attivo circolante.
Da rilevare inoltre il trasferimento del Fondo di Private Equity Sator nelle immobilizzazioni, in un’ottica di detenzione dell’investimento fino alla sua naturale conclusione.
Per l’immobile non strumentale Palazzo del Capitano è stato individuato un processo di valorizzazione di medio termine a seguito del quale si è proceduto, sulla base di una perizia, ad una rettifica di valore di circa €mln. 3,7 di cui €mln. 3 incidono sul Conto Economico (negli oneri straordinari).
Nel Passivo si riduce in modo rilevante l’ammontare dei debiti legati alle erogazioni a fronte dei pagamenti effettuati e delle revoche rilevate sui contributi pregressi. L’ammontare di tali contributi, includendo anche i fondi del volontariato, si attesta a fine 2015 a €mln. 23,3.
E’ importante, inoltre, rilevare come l’elevato ammontare dell’Attivo circolante (circa €mln. 379), rappresentato per la quasi totalità da liquidità e investimenti facilmente liquidabili, determini una situazione di evidente equilibrio finanziario dell’Ente.
Si riduce infine il Patrimonio Netto contabile a €mln. 452 da €mln. 532 del 2014, soprattutto a seguito dei citati impatti derivanti dalle minusvalenze di vendita e dalla rettifica di valore inerenti la partecipazione in Banca Mps.
Il Conto Economico
La gestione reddituale evidenzia un Disavanzo d’esercizio di circa €mln. 15, determinato soprattutto dall’andamento negativo dei mercati finanziari registrato nell’ultima parte dell’esercizio e dalle suddette rettifiche di valore inerenti Sansedoni e Palazzo del Capitano.
I proventi correnti si attestano a circa €mln. 2,2, imputabili a dividendi percepiti e interessi maturati sulla liquidità.
Nel corso del 2015, è stata definita un’asset allocation della liquidità derivante dal processo di risanamento finanziario chiusosi nel 2014, con un profilo di rischio/rendimento assimilabile a quello di un fondo bilanciato con un’esposizione complessiva nell’obbligazionario pari a circa il 70% e nell’azionario al 30%.
L’ammontare delle risorse complessivamente investito è stato pari a €mln. 360, di cui €mln. 240 affidati ad un gestore di primario rilievo nel panorama nazionale quale Quaestio Capital Management (gestore unico selezionato anche per il costituendo Fondo Atlante) e €mln. 120 destinati alla gestione interna. Gli investimenti sono stati effettuati in due tranche, tra aprile e giugno del 2015.
L’andamento dei mercati finanziari, nel periodo successivo all’inizio delle gestioni e fino al termine del 2015, è stato particolarmente sfavorevole come evidenziato dai principali indici di borsa: dal 17 aprile 2015 l’azionario globale mondiale ha perso quasi il 7% mentre gli emergenti oltre il 25% e infine l’obbligazionario globale ha registrato un dato negativo di quasi il 3%.
Come per altri investitori istituzionali, l’andamento dei mercati ha ovviamente condizionato gli investimenti effettuati da FMPS, con una minusvalenza complessiva di circa €mln. 8,1, di cui €mln. 3,8 imputabili a Quaestio e €mln. 4,3 alla gestione interna.
Importanti risultati sono stati ottenuti in termini di riduzione dei costi operativi per circa il 57% (da €mln. 10,9 del 2014 a €mln. 4,7 del 2015), che interessa quasi tutti i comparti. In particolare si evidenziano:
- la riduzione di circa il 22% degli oneri del personale a seguito della piena applicazione dell’accordo transattivo tra la Fondazione Mps e i suoi dipendenti e ad una riduzione del personale dirigente;
- il decremento delle consulenze e compensi a terzi di circa il 65%;
- l’azzeramento degli interessi passivi a seguito dell’assenza di debito finanziario, estinto nel corso del 2014;
- la riduzione di oltre il 75% di accantonamenti e ammortamenti.
È importante rilevare che la Fondazione, nonostante la chiusura in disavanzo dell’esercizio, ha dovuto sostenere come costo, a causa dell’attuale normativa, un carico fiscale complessivo pari a circa €mln. 2,2 per ritenute, IVA, IRAP ed altre imposte.
Le azioni legali intraprese
Da rilevare, infine, la forte attenzione riservata alle azioni legali intraprese a ristoro dei danni patrimoniali subiti negli scorsi esercizi dall’ente, che comportano un forte impegno in termini di risorse e professionalità della Fondazione.